Anche la Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo del Comune di San Pietro in Amantea celebra la festa di San Michele il 29 settembre nella ridente e verde contrada di Gallo, dove i nostri padri, tantissimi anni fa, hanno eretto una piccola chiesa. San Michele era un Angelo e già nell’antichità dagli Ebrei era considerato il Principe degli Angeli, protettore di Israele. Per tre volte viene nominato nell’Antico Testamento, in particolare nel libro di Daniele. Lì è indicato come il difensore del popolo ebraico e il capo supremo dell’esercito celeste che difende i deboli e i perseguitati. Il suo nome in ebraico è Mi-ka-el che significa:- Chi è come Dio? – A San Michele viene attribuito il titolo di Arcangelo come del resto a San Gabriele e San Raffaele. Nel Nuovo Testamento l’Arcangelo Michele è presentato come avversario del demonio. Nell’iconografia, San Michele, è normalmente rappresentato con due ali, con una lunga spada nella mano destra, sotto i suoi piedi satana e nella mano sinistra porta una bilancia, perché la tradizione gli attribuisce oltre alla fama di guerriero e difensore del popolo di Dio anche il compito della pesatura delle anime dopo la morte. Nei primi secoli del cristianesimo presso i Bizantini San Michele era considerato come medico celeste delle infermità degli uomini ed era rappresentato con l’abito nobiliare in uso alla corte di Bisanzio. A lui furono dedicate diverse chiese in tutta Europa . Spesso l’Arcangelo Michele viene rappresentato sulle guglie dei campanili, perché è considerato il guardiano delle chiese contro satana. Numerose città in Europa lo venerano come Santo Patrono. In Italia troviamo sotto la sua divina protezione più di sessanta città importanti, tra le quali Caserta, Cuneo,Alghero. Albenga, Vasto. San Michele è anche il protettore di numerose categorie di lavoratori: farmacisti, commercianti, fabbricanti di bilance, giudici, radiologi. Anche la nostra Polizia di Stato e il Corpo dei Paracadutisti si affidano alla sua divina protezione,
Il Santuario di San Michele, il più grande e forse il più famoso in Italia e nel mondo, ricco di storia, di leggende, di tradizioni, di devozioni, è quello di Monte Sant’Angelo nel Gargano nelle Puglie. Secondo la tradizione in quel luogo e in una grotta apparve l’Arcangelo Michele per ben tre volte. Dopo le apparizioni il popolo dei Longobardi che dominavano tutta l’Italia meridionale, dopo la loro conversione al Cristianesimo ne fecero il loro santuario e in breve Monte Sant’Angelo divenne meta obbligata per tutti i pellegrini, per i papi, per i sovrani, ma anche per i Crociati che andavano in Terra Santa a combattere contro gli infedeli per liberare Gerusalemme e il Santo Sepolcro.
Anche nella contrada Gallo di San Pietro in Amantea in un singolare paesaggio rupestre viene costruita tantissimi anni fa una piccola chiesa dedicata all’Arcangelo Michele inserita all’interno di un agglomerato di case. La chiesetta rurale in origine apparteneva alla famiglia Sesti. E’ stata costruita in epoca remotissima, come del resto la chiesetta rurale di Sant’Elia, quando le contrade del vasto territorio sampietrese erano popolatissime e le terre erano tutte coltivate. Le terre della contrada Gallo a differenza delle altre contrade, ancora oggi sono coltivate e sono fioriti dappertutto vigneti ed oliveti che danno un ottimo vino e un buon olio. La statua di San Michele che si trova nella chiesetta rurale è opera del nostro grande scultore e pittore Francesco Antonio Lupi vissuto nell’ottocento. Suoi dipinti, recante la data del 1859 si trovano nella chiesa della Madonna delle Grazie. Raffigurano L’Ecce Homo e San Giuseppe col Bambinello. Altri suoi dipinti si trovano in varie chiese della Provincia.
La contrada Gallo è facilmente raggiungibile con la macchina attraverso stradine di campagna regolarmente asfaltate e dalla moderna strada provinciale che collega Campora San Giovanni ad Aiello Calabro. Prima del tunnel svoltare a sinistra. Durante la festività di San Michele tutta la comunità della contrada Gallo si veste a festa. La Statua vien portata in processione lungo le principali vie. La Santa Messa viene celebrata dal Parroco Padre Pio Marotti. In serata spettacolo musicale con cantanti e ballerine e alla fine della festa spari di fuochi d’artifizio. Durante i festeggiamenti si celebra la “Sagra del maiale”. Vengono uccisi alcuni maialini e la carne tenerissima viene poi arrostita all’aperto su braci ardenti. Il tutto innaffiato da un ottimo vino genuino esclusivamente della contrada
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Una simpaticissima manifestazione di giochi popolari in onore di Sant’Antonio da Padova, patrono di Amantea, si è svolta ieri pomeriggio in corso Umberto Primo.
Il corso era pieno di bambini e ragazzini che insieme ai loro genitori ed ai loro nonni aspettavano di poter partecipar e, nel contempo, gioivano quando a partecipare erano gli altri.
Organizzati da Simone Vairo ed altri giovani e meno giovani della associazione i giochi sono stati un successo popolare.
Un po’ di tutto.
I giochi sono iniziati con il Palo della cuccagna, dominato da un gruppo di giovani più atletici.
Poi il gioco più partecipato del tiro della fune.
Tante le squadre di partecipanti.
Basta dare una occhiata alla foto.
Bambini e bambine a tirare la fine con impegno, spesso senza nemmeno comprendere fino in fondo il gioco stesso.
Tanta la gioia era quella di partecipare e di andare a prendere la piccola medaglia che dava lil senso della partecipazione.
Una medaglia per tutti ed un sorriso per gli amici i genitori ed i nonni
Lo stesso sorriso e la stessa gioia di partecipazione che ha accompagnato anche la gara della corsa con i sacchi, spesso accompagnata da una caduta.
Ma la gioia più grande è stata nel rompere i “ vummulelli” che a centinaia erano stati appesi a diverse corde che hanno riempito il “bancato” lo spazio così denominato perchè un tempo erano la sede dei banchi per il mercato, proprio a fianco al Municipio.
Muniti di casco atto ad evitare che si ferissero con i cocci della “vummulella” da loro stessi spaccata, talvolta con l’aiuto dei genitori che avevano il sorriso più largo.
Tanti i premi , tra cui buoni per il gelato di Sicoli e soprattutto tantissimi buoni del Bar Happy Hour di Gabriele Morelli in Via Margherita.
Ma c’è stato spazio anche per i grandi, grandi ridiventati bambini, forse i più bambini di tutti a giudicare dai loro sorrisi
Due numerosi gruppi di sono sfidati nel tiro della fune, proprio davanti al municipio
Intensi e frenetici i preparativi.
Poi il via.
Allora i muscoli si sono tesi, fino alla spasimo.
Ma il gioco è durato poco, anzi pochissimo.
Ed è finito con un ruzzolone collettivo.
All’improvviso la corda si è rotta ed i giocatori sono tutti piombati per terra.
Si sono alzati, quasi subito, toccandosi e guardandosi braccia e ginocchia .
Qualche ferita lacero contusa ma niente di serio
A rimetterci è stato un cellulare comprato da pochissimi giorni e che è stato letteralmente spaccato del peso del contendente.
Ahimè. Il monito di “non tirare…troppo la corda” non è servito.
Sembrava un gioco, era un gioco, ma la corda si è rotta lo stesso.
La Gara dei sacchi
Tiro della fune
Tiro alla fune preparazione
Bimbi si prepano al Tiro della Fune
Sant'Antonio - Patrono di Amantea
I grandi si preparano
Tirano, tirano, tirano.... poi la corda si spezza e cadono
Per fortuna la Croce Rossa era lì, sempre pronta a soccorrere chi ne ha bisogno
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Domani va di scena "Giochi Popolari - Tradizionali San Antonio".
Evento organizzato da Antonio Poli, dalla Proloco e da numerosi giovani amanteani.
Appuntamento per domani, 12 giugno, ore 17.00 preso il centro storico per ridare vita ad una vecchia tradizione che accompagnava le consuere attività folcloristiche della Festa di San Antonio.
Con il termine “Giochi popolari tradizionali” intendiamo tutti quei passatempi che negli anni e nei secoli scorsi si praticavano durante le sagre paesane o che si svolgevano solitamente all’aria a perta, sulle strade o nelle piazze durante i rari momenti liberi dagli impegni lavorativi.
Erano passatempi semplici e salutari che venivano praticati da grandi e piccini e rispecchiavano fedelmente la vita di allora.
Erano basati sulla destrezza, sulla creatività e sulla fantasia, sull’abilità, sulla manualità, sulla velocità, sulla coordinazione, ma principalmente sulla forza fisica e quel che è più importante non escludevano nessuno.
La manifestazione intende valorizzare il gioco tradizionale come momento di socializzazione, strumento di creatività e recupero della memoria realizzato attraverso il coinvolgimento della famiglia.
GIRO IN VESPA E MOTO, organizzata insieme alla attivà passione di tutto lo staff del Cinquanta Special PUB, domani con partenza alla piazza croce del centro storico ore 19.00.
"Una tradizione - afferma Poli - che risale tanto tempo fa, una tradizione bellissima ad Amantea, nella quale in onore del nostro santo patrono S.ANTONIO tutti i possessori di vespe e moto giravano insieme per le vie della città.
Ed ecco che, il nostro intento è quello di riportare alla luce una vecchia tradizione da troppo tempo dimenticata".
FESTA DEGLI ANTO' organizzata da Antonio Poli in collaborazione con la Cantina Amacord e il Cinquanta Special Pub e prevista per il giorno 14 alle ore 21.00.
"Sabato sera nasce una idea, un progetto, un modo nuovo di frequentare il centro storico di Amantea. Questa volta - afferma POli - abbiamo deciso di portavi nel quartiere Calavecchia antico passaggio marinaio.
Una festa in onore del santo patrono della cittadina ed a tutti gli Antò.. che con i suoi angoli antichi e ricchi di profumi di un tempo ormai passato, angoli che ci raccontanoscalfiti memorie perdute di uomini e donne che un tempo vivevano lì, perchè lì c'era Amantea, ed è li che oggi vogliamo rivivere la città, la nostra storia e la nostra cultura, per degustare ed assaporare tutto il meglio della nostra cucina.
La Calavecchia questo spazio cittadino, non viene mai citato come facente parte del centro storico. Nelle “Carte” antiche si osserva chiaramente che l’area della Calavecchia, oltre alla insenatura da cui deriva il nome, era, inevitabilmente, anche agglomerato urbano connesso alle attività marinare locali e dei marittimi di passaggio. Ne consegue che questa parte cittadina fosse strettamente connessa a Paraporto dal Fossato e da passaggi lungo le antiche mura di cinta. "Un quartiere antico di Amantea - conclude Poli -lo stesso che ricorda aneddoti di antichi passaggi durante le battaglie. che oggi vogliamo far rivivere durate una notte d'estate con un pizzico di sapori, odori ed atmosfere accompagnati tutto con eleganza, divertimento e tanto brio.
Una sorta di sagra in chiave moderna e magari con un occhio anche verso il maxi schermo, per la nostra amata Italia calcistica impegnata nei mondiali in Brasile."
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